Ciao Ro , qualche tempo fa,non stavi purtroppo bene e nel frattempo sei stata ricoverata per un ictus che seppur leggero ci ha preoccupato tantissimo. Dopo circa un mese sei stata in una struttura per la riabilitazione. Ora finalmente stai meglio ,sei tornata a casa tra le tue cose e con vicino persone che ti faranno tanta compagnia .Hai Rita che starà con te giorno e notte, per sempre. Maria ed io faremo tutto il possibile perchè non ti manchi affetto e salute, ti verremo a trovare il più spesso possibile e le telefonate saranno frequentissime perche' vogliamo esserti vicino in ogni momento della tua giornata.Ciao dolce Ro. stai tranquilla e non sentirti mai sola . un abbraccio dalla tua sorella enza. con tanto amore .
giovedì 24 novembre 2016
sabato 29 ottobre 2016
posta e postini
Molte persone ricorderanno le Poste degli anni 50-60 , erano collocate in stanze arredate con un unico mobile , un bancone un pò alto dove c'era una sedia in legno e una donna di una certa età sempre pronta ad aiutarci con un bel sorriso quasi materno , era la "Postina" , a lei ci rivolgevamo perchè ci segnasse sul libretto le due lire che a fatica risparmiavano , andavamo anche da lei per giocare al lotto ,a ritirare la pensione, a farci scrivere sulle lettere gli indirizzi dei nostri cari lontani e parecchie volte ,ci facevamo anche leggere le risposte , perchè per molti di noi era difficoltosa la lettura , scriveva e correggeva con penna e inchiostro in bella calligrafia . Per la gente del paese la Postina era una istituzione , incuteva rispetto .Andare in posta era un modo per essere o fare qualcosa di importante., a volte speranzosi a volte tristi , era cosi a quei tempi. Il Postino era invece il messaggero che portava la posta a casa , sempre allegro e di buon umore, attaccava bottone con tutti , mi ricordo di Filippo che prima ancora di suonare il campanello si metteva a gridare "signora Enza la posta," a favore tra l'altro, dei vicini che si affrettavano ad affacciarsi e vedere o sapere cosa mi fosse capitato, è andato avanti cosi' fino alla sua pensione, incredibile. Non so se esistano ancora in posta i famosi libretti di risparmio , se si gioca ancora al lotto con i numeri scritti in bella calligrafia, . o qualcuno che ci aiuti a compilare una raccomandata o scrivere correttamente un bollettino postale e che ci spieghi in parole povere cosè il cap. il caf, il miban, il nm. del c/c e cosi via. Ho un pò di nostalgia della Postina di una volta e voi^?
sabato 1 ottobre 2016
si fa per dire.
Non sono passati molti anni da quando biascicando e masticando gomma e dove ogni due parole dicevamo "cioè, non c'è problema, paninazzo, e tanti altri slang. Almeno anche se il linguaggio non era proprio anglosassone, dicevamo pane al pane vino al vino e tutti capivano di cosa stavamo parlando. Oggi non diremmo mai "negro o cieco, gobbo, serva , zoppo, figuriamoci , rischieresti l'arresto .Siamo al terzo posto al mondo , per corruzione, evasione, per denaro ammazzeremmo chissa' chi e per non parlare della moralità , del rispetto per le donne , per le minoranze etniche , ma poi ci scandalizziamo e ci formalizziamo su delle parole usate da millenni. Parlare bene fa figo e allora adattiamoci e comportiamoci da persone per bene chiamando, "nero, o uomo di colore, non vedente, mono dotato, operatrice economica, badante e il povero spazzino? "operatore ecologico , è un bel termine ,peccato che non si sia elevato anche lo stipendio, senza offesa per nessuno , ma quello , volgarmente parlando è rimasto tale e quale a quello di prima dell'evoluzione , "da fame" .
lunedì 29 agosto 2016
sos italiani,
Avrete fatto caso , che quando ci rivolgiamo ad uno straniero, non so perchè, alziamo la voce , specialmente al telefono , forse, pensiamo, che gridando quello capisca meglio , che tra parentesi , a volte l'italiano lo parla meglio di noi., ma noi gridiamo gridiamo. Mi è capitato andando all'estero ,essere ospite di qualche ristorantino tipico, piccoli , graziosissimi , in mezzo al verde che per andarci ti devi orientare con la bussola. Arrivi finalmente in uno di questi ristoranti paradiso e prima di renderti conto , trovi all'interno, una decina di italiani venuti chissa' da dove, i quali parlano tutti assieme a voce altissima, "voglio questo, "voglio quello e "non troppo caldo , non troppo freddo, "qui manca il vino, danno del tu alle ragazze che servono ai tavoli e magari fanno anche i lumaconi. Dopo tre quattro ore tra mangiate e bevute cominciano a cantare, battere le posate sui tavoli e sui bicchieri e qui ci scappa un "o sole mio" (te pareva!) o "la mia bela madunina " e cosi cantano a squarciagola , paonazzi e a rischio di infarto . Lo sgomento dei ristoratori e degli altri ignari clienti è totale. Poi non è finita , passano in rassegna tutti i cori nazionali dal "piave, a "o bella ciao al mazzolin dei fiori e così via . Italiani , eddai!!!!!!!!!!!!!!!!!!
sabato 20 agosto 2016
cappuccetto rosso
Ormai le giravano le scatole che tutti la chiamassero cosi' e solo cosi .Un bel giorno prese cestino e cappuccio e andò dalla famigerata nonna che viveva da sempre dall'altra parte del bosco , la nonna se ne stava bella tranquilla tra galline, conigli e quant'altri. Cammina cammina e cammina arriv."Nonna nonna "chiamò piu' volte cappuccetto rosso, ho bisogno di un tuo consiglio. Si appartarono e cappuccetto rosso si sfogo' dicendole," nonna ho trentasette anni , non posso piu' fare cappuccetto rosso, voglio dare una svolta alla mia vita". la nonna che era un tipo anni settanta , la guardò con affetto e si ricordò di avere ,non so dove, un vecchio baule e comincio' a tirar fuori , gonne colorate, minigonne in pelle, pantaloni a zampa di elefante e magliette con scritte " facciamo all'amore e non alla guerra Cappuccetto rosso disorientata ma affascinata da tutte queste cose bizzarre, optò per i pantaloni a zampa e la maglietta, che in quel momento della sua vita le sembravano appropriate. Ringraziò la nonna , bevve l'ultimo fiaschetto di rosso e si incamminò verso casa. Strada facendo incontro' il lupo , quello famoso, lui guardandola ammirato, non riconobbe cappuccetto rosso dei bei tempi, cosi' pensò tra se e se " ma che bel bocconcino," lui che ne aveva passate tante prese la consapevolezza che era ormai ora di metter su famiglia ,e passo passo la segui' per tutto il tratto del bosco. ma poi successe che ||!!!!!!!!!!!!!!!continua.........
il drago buono.
C'era una volta un re e con la sua adorata regina ebbero un bellissimo bambino. ma questo pargoletto cresceva talmente tanto che all'età di cinque anni era alto più di due metri. Il re e la regina preoccupatissimi andarono dalla sapiente di corte, chiedendole una pozione magica che potesse fermare la crescita., ma la sapiente ( che tutti , tranne loro, sapevano fosse una strega cattiva e gelosa di tanta bellezza , diede a loro un farmaco e diventare ancora più alto. Disperati andarono allora da un importante luminare della scienza , il quale aveva le sembianze di un drago , si ma di un drago buono però. Sentita tutta la storia , prese a benvolere il principe gigante e rassicurò i regnanti per una soluzione rapida e indolore..Il principe nonostante l' altezza era un bellissimo giovane , dai lunghi capelli biondi , occhi scuri e penetranti con la carnagione bianchissima . Fu così che il drago buono lo portò i giro per tutto il mondo , anche se fosse consapevole che a diciotto anni l'incantesimo della maga sarebbe svanito , ma considerava e valutava seriamente i pareri di tutti , medici, santoni e maghi di tutto l' universo. Un giorno, lontano dal caos delle città, si inoltrarono in una foresta foltissima di piante e animali di ogni sorte , videro in fondo ma proprio in fondo in fondo , una capanna fatiscente molto alta che a prima vista sembrava un campanile di una chiesa , cammina e cammina si avvicinarono sempre di più e timidamente bussarono alla porta , toc toc, comparve all'improvviso una fanciulla bellissima dai capelli biondi e lunghissimi , con occhi chiari come il cielo e con sorpresa era alta come il principe, raccontò loro che una perfida maga l'aveva punita dalla nascita , perchè era talmente bella che avrebbe offuscato la sua di beltà , cosi la strega promise di farla crescere alta alta finche' non avesse trovato l'anima gemella la profezia non si sarebbe sfatata. Il principe si commosse tanto a questo triste racconto, che le prese le mani e la bacio' teneramente , ad un tratto una forte luce apparve agli occhi del drago buono e quando li riapri' vide con stupore i due ragazzi abbracciati e ritornati alti come due giovani della loro età. Dopo un lungo viaggio di ritorno, tornarono finalmente a palazzo e la gioia trionfò, la saccente maga fu incatenata e messa in prigione , il principe sposo' la giovane bellissima principessa, il drago buono , invitato alle sontuose nozze , felice , si intrattenne per tutto il resto della sua lunghissima vita ( si diceva, oltre mille anni ) a protezione dei principi, dei futuri principini e di tutte le persone buone del regno.
lunedì 15 agosto 2016
luoghi comuni
Se facciamo caso , il nostro parlare quotidiano è pieno di luoghi comuni , ad esempio ad una ragazza , grassa , vestita male e bruttina, diremo agli amici , "non è bella ma è tanto simpatica " e così anche per i bambini, chi ha mai detto ad una mamma ,dopo tanta fatica che ha fatto per averlo, che il pargolo sembra il figlio di fantozzi, ma si sa "brutto da piccolo , bello da grande" (speriamo ) cosi' diremo "che carino" ( non avendo parole per la sorpresa alla somiglianza del signore sopra citato), ma sai che è bel bambinone ,eh , ma le dai ancora il tuo latte ? ma che fortuna, io invece ......bla bla bla ."...e del bambino fantozziano per fortuna non se ne parla più. Io ho fatto per anni, la commessa e luoghi comuni ce ne sono stati a iosa. "Signora ( novanta chili ) lei ha un bellissimo fisico puo' vestire qualunque cosa., ma no, il nero , è troppo comune è molto sfruttato , per lei , vedrei tantissimo un bel abito tre pezzi, colorato.( abiti da archivio storico che non vendavamo neanche ai tempi di mani pulite), e lei titubante ,ma lusingata, "ma , non sò , mi ingrossa?, noooo ma si figuri lei può portare il colorato meglio della tinta unita, mi creda..,( intanto il marito che l' aveva accompagnata neanche la guarda , ha messo gli occhi su una commessina di quaranta kili con indosso quasi niente e quel niente colorato, le stava troppo bene, il luogo comune molte volte sfiora l'ipocrisia, povere donne , bruttine e un pò in carne , ma tanto tanto simpatiche.
venerdì 12 agosto 2016
tutti al mare!!!!!!
Tutti al mare!!!!!!. Ma pensate come sarebbe bello passare le vacanze a casa., la città semivuota, scopri quanto sia bella la piazza, i borghi, i palazzi del centro storico, andare in macchina magari a trenta all'ora, non devi pensare ai ladri, agli antifurto , a staccare il telefono , lasciare luci accese, raccomandarsi alla vicina., ( che tra l'altro l'hai ignorata per tutto l'anno ), piegarsi fino alle ginocchia e chiederle se, ogni tanto può dare una occhiata alla casa e innaffiare le piante. C'è poi da sistemare il gatto, i cattivi in genere, dicono che se gli lasci fuori casa un kilo di crocchette e una vasca d'acqua, per quindici giorni il gatto è a posto... mah... cè anche il cane, un meraviglioso maremmano, ( ecco ,il cane,) l'unico vero problema, dove lo sistemiamo ? ci informiamo su qualche ostello , ma sono cari come il chinino e allora? sentiamo l'hotel se lo accettano, "si signori, puo' essere ospitato ma fuori nel cortile attiguo ( non se ne parla neanche ) e costa quanto una camera doppia e allora si opta per una casa famiglia, dove ci auguriamo, sia come pubblicizzata su internet. Comunque problemi a parte, non si rinuncia alle vacanze e finalmente si parte, macchina piena murata, lenzuola cuscini una coperta, ( 15 agosto )non si sa mai, pentole, sughi, pasta, carne, asciugamani, valige personali e poi ci sono i tre bambini con una tonnellata di giocattoli e tutto il resto. dopo 5, 6 ore di viaggio, arrivi nella località di mare tanto agognata , suoni alla porta d'ingresso , ma la padrona di casa, dicono, "è appena uscita per spese ", dopo che hai tirato qualche accidente, perchè c'è caldo, sei stanco i bambini piangono, hanno fame, uno dorme e ha fatto i suoi bisogni, finalmente dopo un paio d'ore arriva la signora della pensione, donna con taglio di capelli corti alla Umberto di prima della guerra mondiale, peso incalcolabile, tanto era tanta, neanche si scusa , anzi. La casa non ha climatizzatore, la vista mare cè ma devi salire in un solaio morto e da una feritoia lo vedi il mare ma con il binocolo. la lavatrice funziona a giorni alterni , la lavastoviglie non lava bene. c'è un caldo che si muore, ci sono le zanzare, un baccano di bambini, macchine , traffico di turisti e il ciabattare dei clienti ospiti come noi. Cè un lungo momento di smarrimento e di consapevole nostalgia , vorremmo non essere mai partiti e rimpiangiamo la città e la nostra casa con il nostro invidiato terrazzo con tendone multicolore e l' anti zanzare elettrico, l'aria condizionata , la tele a colori , la connessione a internet, i bambini nella loro cameretta tranquilli , la lavatrice e la lavastoviglie che funzionano a meraviglia, e sopratutto il silenzio della citta' ma perchè a ferragosto tutti ci sacrifichiamo andando in vacanza. ...mah. ......
sabato 9 luglio 2016
calestano
Ho vissuto i miei primi dieci anni di matrimonio, in un bel paesino sulle colline parmensi, " Calestano". Calistan, negli anni sessanta settanta, era un paese di provincia con le tradizioni e i modi di dire dei vecchi di una volta, "a natale i cappelletti, a pasqua l'agnello, la messa della domenica e cosi' via. Abitata prevalentemente da persone semplici , operai, contadini , paesani , ma con il vanto di essere gente onesta . Poi c'erano, il dottore, il farmacista, il sindaco e il prete, queste erano le persone importanti, quelli che dovevi , quando le incontravi , dare del voi e toglierti il berretto. Calestano si trova a trenta chilometri da Parma ma quelli del posto, gli abitanti ,dicevano ,"mi son d' Calistan miga ed Perma" Il paese aveva una unica strada principale ed era il centro di tutto , potevi fare spesa, incontrare gli amici, fermarti al bar a bere qualcosa e chiacchierare con le amiche. Lungo questo corso c'erano diversi negozietti, mi ricordo di Giulio il barbiere che vendeva anche i giornali , il negozio era piccolo ma sempre pieno di gente che con la scusa ,magari, di farsi fare barba e capelli, leggevano gratis e discutevano i fatti del giorno. Di fronte a Giulio c'era un bel negozio, il più fornito del paese, era quello dell'Artemia, un piccolo supermercato , c'era di ogni ,dal salume alle ciabatte ai profumi e a mille altri articoli. l'Artemia sapeva tutto di tutti e se per caso passava qualcuno che non conosceva , chiedeva e si informava, "ma chi el col sior là, gal moiera? e se era una signora,"na dona csi eleganta e bela, avrala mari? era la più longeva del paese. Un mito per tutti. Percorrendo di qualche metro c'era, sulla destra un'altro negozio quello della signora Adriana e poi ancora piu avanti un altro ' dove mi ricordo il gestore era', un omino piccolo magro con la testina rotonda e pochi capelli , poi seppi che si era sposato. Di fronte c'era il fornaio , la proprietaria era una certa Iris , sfornava delle "veneziane" talmente buone che non c'erano paragoni con nessun altri, A sinistra del corso si trovava il bar centrale che faceva anche da centralino telefonico, la barista era una ragazza molto simpatica e carina, sposò poi un distinto signore venuto dalla città . La ferramenta era condotta da una ragazza, me la ricordo ch e pur essendo giovane vestiva molto modestamente , non sò se poi si fosse maritata . Alla fine del corso, c'era l 'asilo dei bimbi gestito da pie suore. Tipico dei paesi dare simpaticamente dei sopranomi alle persone che per un motivo o l 'altro erano presi di mira, ad esempio, Enrico al campaner, Ninì al maringon, Giorgio d' balo , la Pina e la Franca d 'la Netta ,( aveva ancora l'osteria dal molen, ) la Bruna d 'la Pavla, la Maria d'la ciado . Ma ricordo anche tante altre persone,diventate cari ricordi nel tempo . Le case di Calestano un tempo, erano tutte in sasso ma purtroppo con la modernità degli anni ottanta/ novanta sono state quasi interamente intonacate. Fortunatamente si è salvato un borgo bellissimo interamente in sasso , rimasto integro nella sua estetica storica, molto antico, con le case una accanto all'altra. dalla strada principale se ci fai caso ,scopri il borgo, e una volta imboccata la stradina , ti trovi immerso tra case e balconcini fioriti , piccole finestre con tendine bianche lavorate all'uncinetto o ricamate a mano. Le donne di Calestano, a Pasqua facevano gara per avere le case piu' splendenti e accoglienti , perche' doveva passare il prete a benedire le uova e gli animali , perchi' gli avesse avuti, era una benedizione per tutte le famiglie, credenti o meno. Il prete a quei tempi era ritenuto dalla comunità ,un buon predicatore , tanto che la messa della domenica, faceva il pieno. A quei primi dieci anni vissuti a Calestano, ne ho passati altri quaranta trascorsi però in città, i negozi del corso sono stati chiusi o trasferiti in altre vie , non cè piu' il negozietto che vendeva i giornali, così pure il negozio super fornito di nonna Artemia . Spesso ritorno a Calestano e ripercorro lentamente e a fatica il borgo, la stradina è stretta e in salita, con le case tutte vicine vicine, guardo ad uno ad uno i balconcini ormai vecchi, ma sempre fioriti e le finestrine con le tendine candide e ricamate, per incanto in quel borgo tutto si è fermato come allora, ma Calestano non è più il paesino dei miei ricordi . Ogni volta che mi prenderà la malinconia , ritornerò per ricordare come tanti anni fa , la strada principale piena di bambini che giocavano, la gente ,il giornalaio, l'Iris con le sue dolci ciambelle , la nonna Artemia, II paese oggi è semivuoto e camminando piano piano , riprendo la stradina del mio adorato borgo antico ,nascosto a destra del viale ..
martedì 23 febbraio 2016
l'asinello
In una fattoria di montagna, viveva un contadino , possedeva tantissimi animali , chi per la lana , chi per il latte e chi per la buona carne.Un giorno vide un bel asinello, ben nutrito e buon lavoratore, se ne invaghì e lo portò nella sua fattoria. Cominciò a farle trainare attrezzi pesantissimi e in cambio le dava ogni giorno una bella cesta di biada , poi vedendo che calando piano piano la dose del fieno , l'asinello lavorava e trainava e lavorava e non si lamentava , il contadino se ne vantava con gli amici di quel ciuco di asino. Un bel giorno non gli diede piu' da mangiare la cesta era sempre più vuota . Il povero asino lavorava ,lavorava, digiunò cosi per giorni e giorni , il contadino era felicissimo e orgoglioso,di quanto stava risparmiando su quel povero e ignaro asinello. Una mattina il contadino vide che l'asino si era accasciato ed era morto , deluso si infurio' e disse tra se , pensa che stupido di asino, adesso che si era abituato a non mangiare , è morto. Questo raccontino non è farina del mio sacco.
lunedì 8 febbraio 2016
'la piccola chiocciolina
Cera una volta una chiocciolina che per la sua pigrizia andava così piano ,ma così piano che , veniva puntualmente sorpassata da tutte le lumache e chiocciole del'universo. Per questa sua lentezza , non riusciva mai ad arrivare per tempo alle sagre della lattuga . Così, stanca di essere sempre derisa dalle sorelle ,decise di partire il giorno prima della ennesima festa e finalmente avrebbe potuto godere dei complimenti di tutte le chiocciole. Il giorno della partenza tutte le partecipanti alla sagra , decisero , per affetto e per solidarietà, di aspettare la piccola chiocciolina , aspetta aspetta aspetta, la chiocciolina non si vide, .così preoccupate, nessuno partì . La chiocciolina , che a fatica, finalmente era arrivata , la festa non si fece perchè non c 'era nessuno ,era sola . Si intristi' a tal punto che , piano piano ,si arrotolò e si chiuse nel suo piccolo guscio e si addormento' in un lungo sonno, inconsapevole di quanto le sorelle l'amassero e avessero fatto tanto per lei.
giovedì 21 gennaio 2016
illusione
Domani sarà un giorno migliore, perchè aprendo le finestre vedrò sorgere ancora il sole, gli uccelli volare tra i rami e le farfalle tra i fiori colorati. Domani sara' un giorno migliore perche' un bambino mi sorriderà e mi allunghera' le sue tenere manine e mi riempira' il cuore d'amore, sara' migliore perche' aldila' del mondo e aldilà del cielo, le guerre finiranno ,le armi cesseranno di sparare, i bambini continueranno a giocare, liberi e forse aldilà del mondo e del cielo, qualcuno mi amera'. Sarà un giorno migliore e io non sarò più sola.
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